Il tempo si muove in forma circolare in Occidente

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È innegabile che l’Occidente abbia compiuto progressi significativi in molti ambiti, come la tecnologia, la medicina, l’arte e la cultura. Tuttavia, se guardiamo alla storia dell’Occidente, non possiamo non notare un pattern circolare di comportamenti e decisioni che sembrano ripetersi ciclicamente.

Uno dei cicli più evidenti è quello della guerra. L’Occidente sembra essere incapace di imparare dagli errori del passato e continua a utilizzare la guerra come strumento per risolvere le dispute. Nonostante le conseguenze disastrose della prima e della seconda guerra mondiale, ad esempio, l’Occidente ha continuato a intraprendere conflitti armati in Vietnam, Iraq, Afghanistan e altri paesi, con conseguenze spesso disastrose per la popolazione civile e per il paese stesso.

Ma non è solo la guerra a muoversi in modo circolare nell’Occidente. Anche le questioni sociali sembrano seguire questo pattern. Ad esempio, il movimento per i diritti civili negli anni ’60 ha portato a importanti conquiste in termini di uguaglianza razziale e di genere, ma molte delle stesse questioni che erano al centro di quel movimento – discriminazione, violenza, ingiustizia – sono ancora presenti oggi.

Inoltre, molti dei problemi che l’Occidente affronta oggi sembrano essere le conseguenze di decisioni prese in passato. Il cambiamento climatico, ad esempio, è il risultato delle scelte fatte dagli occidentali nel corso di molti decenni, dalle emissioni di gas serra ai cambiamenti nell’uso del suolo. Eppure, nonostante le prove schiaccianti delle conseguenze catastrofiche che il cambiamento climatico sta causando in tutto il mondo, l’Occidente continua a muoversi in modo circolare, prendendo decisioni che sembrano condurci sempre allo stesso punto.

In questo senso, il pensiero di Tiziano Terzani non sembra essere troppo lontano dalla realtà. L’Occidente sembra essere incapace di progredire in linea retta, e invece continua a ripetere gli stessi errori e a muoversi in modo circolare. Questo non significa che non ci siano progressi o che l’Occidente sia completamente immobile, ma ci ricorda che spesso le cose che sembrano nuove o innovative sono solo vecchie idee riproposte sotto forma di soluzioni “innovative”.

Certo, è possibile uscire da questo circolo vizioso e imparare dagli errori del passato. Ma per farlo, l’Occidente deve affrontare le sue difficoltà e le proprie contraddizioni, e cercare di adottare una prospettiva più critica e responsabile. Solo allora potremo sperare di muoverci verso un futuro diverso, che non sia solo una ripetizione del passato.

Copyright [12/02/2023]
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