Negli Stati Uniti d’America, così come in Italia, si osserva una persistente instabilità finanziaria che dura da decenni. Entrambi i paesi dipendono fortemente da forze lavoro clandestine impiegate nell’industria della ristorazione, negli alberghi e in vari servizi, spesso ricevendo compensi insufficienti per il loro lavoro. Nel frattempo, i salari della popolazione in generale sono stagnanti da molto tempo, mentre la classe dirigente e le star del calcio sembrano vivere in un mondo a parte.
L’intera economia si regge su un sistema in cui le banche centrali possono creare denaro virtualmente dal nulla, grazie a politiche monetarie che favoriscono questo processo. È evidente che se l’Occidente dovesse basarsi unicamente sull’economia reale, le crisi finanziarie e il default sarebbero all’ordine del giorno da tempo immemorabile.
In questo contesto, la politica sembra spesso avere un ruolo marginale, se non complice, nell’aggravare la situazione generale. I cittadini si trovano a malapena a vivacchiare, spesso limitati a un ruolo puramente contributivo, o, ancor peggio, si trovano costretti a favorire l’economia sommersa, contribuendo involontariamente alla prosperità delle organizzazioni criminali. La situazione richiede una seria riflessione e azione da parte di tutti noi.
Ad maiora!