Io Suor Faustina vi racconto l’inferno che ho visto

Puntata speciale di Vade Retro su Santa Faustina Kowalska. Titolo: “Io Suor Faustina vi racconto l’inferno che ho visto”. Il culto, la devozione, la storia della mistica polacca per la prima volta oggetto di un documentario. Suor Faustina è considerata l’Apostola della Divina Misericordia e a lei si deve la devozione alla coroncina della Misericordia. Conduce David Murgia
TV2000 – Vaticano
Maria Faustina (in polacco Maria Faustyna) Kowalska, al secolo Helena Kowalska (Głogowiec, 25 agosto 1905 – Cracovia, 5 ottobre 1938), è stata una religiosa polacca, appartenente alla Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia, propagatrice della devozione a Gesù misericordioso; nel 2000 è stata canonizzata da papa Giovanni Paolo II. Mistica e veggente, viene venerata in tutto il mondo come l’Apostola della Divina Misericordia e nel suo Diario Gesù le usa l’appellativo di “Segretaria della Divina Misericordia”.
Nacque in Polonia da Marianna Kowalska e Stanislao Kowalski, terza di dieci figli, fu battezzata col nome di Elena nella chiesa parrocchiale di San Casimiro.
Indice [nascondi]
1 Biografia
2 Beatificazione e canonizzazione
3 Il miracolo per la canonizzazione
4 La Divina Misericordia
5 La Coroncina alla Divina Misericordia
6 Note
7 Bibliografia
8 Voci correlate
9 Altri progetti
10 Collegamenti esterni
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
La famiglia era molto religiosa ed Elena fu educata cristianamente. La sua vocazione religiosa si manifestò fin dall’età di sette anni. Poté frequentare una scuola solo per poco più di tre anni. Ancora adolescente lasciò la famiglia per lavorare come domestica ad Aleksandròw e a Łódź, provvedendo così al proprio sostentamento e aiutando la famiglia.
A 18 anni chiese ai genitori il permesso di entrare in convento, ma la famiglia necessitava del suo aiuto e quindi non acconsentì.
Faustina cercò di ubbidire ai genitori e partecipò alla vita mondana trascurando le ispirazioni interiori della grazia. Nel suo Diario racconta che un giorno mentre era ad un ballo insieme alla sorella ebbe una visione di Gesù flagellato che le disse: «Quanto tempo ancora ti dovrò sopportare? Fino a quando mi ingannerai?»[1]. Subito dopo si decise per la vita religiosa.
Dopo essere stata respinta da molti conventi, finalmente, il 1º agosto 1925, fu ammessa nella Congregazione delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia a Varsavia. Il 30 aprile del 1926 iniziò il noviziato ricevendo l’abito e il nome di “Suor Maria Faustina”.
Nella Congregazione visse tredici anni, soggiornando in diverse case, in particolare a Cracovia, Płock, e Vilnius. Ebbe due direttori spirituali: don Michał Sopoćko, a Vilnius, e padre Giuseppe Andrasz S.I. a Cracovia. Svolse mansioni di cuoca, giardiniera e portinaia e osservò fedelmente la regola religiosa. Adottò uno stile di vita severo e i digiuni indebolirono la sua, già cagionevole, salute. Si ammalò di tubercolosi e dovette essere ricoverata due volte in un sanatorio vicino a Cracovia. Di carattere riservato, visse, senza esteriorizzarla, un’intensa vita mistica.
Nel 1938, in un dialogo con il Signore, si lamenta che la sua congregazione non ha nemmeno una Santa e riceve questa risposta: “…Tu la sei” (Diario 1650).
La morte la colse “nel giorno della sua crociata” il 5 ottobre dello stesso anno a Cracovia, alle ore 22.45, all’età di 33 anni.
Gli anni della sua vita religiosa abbondarono di grazie straordinarie: le rivelazioni, le visioni, le stigmate nascoste, la partecipazione alla passione del Signore, il dono dell’ubiquità, il dono di leggere nelle anime, il dono della profezia e il raro dono del fidanzamento e dello sposalizio mistico. Il contatto vivo con Dio, con la Madonna, con gli angeli, con i santi, con le anime del purgatorio. Malgrado il dono di tante grazie straordinarie scriveva nel “Diario”: “Né le grazie, né le rivelazioni, né le estasi, né alcun altro dono ad essa elargito la rendono perfetta, ma l’unione intima della mia anima con Dio. I doni sono soltanto un ornamento dell’anima, ma non ne costituiscono la sostanza né la perfezione. La mia santità e perfezione consiste in una stretta unione della mia volontà con la volontà di Dio” (Diario p. 380).
Beatificazione e canonizzazione[modifica | modifica wikitesto]
Tra il 1965 e il 1967 si svolse a Cracovia il processo informativo relativo alla sua vita e alle sue virtù, la causa fu promossa dall’allora vescovo ausiliare di Cracovia, Karol Wojtyła. Nel 1968 iniziò a Roma il processo di beatificazione che si concluse nel dicembre del 1992. Fu beatificata da Papa Giovanni Paolo II in piazza San Pietro a Roma il 18 aprile 1993 e proclamata santa il 30 aprile 2000. Le sue reliquie si trovano nel “Santuario della Divina Misericordia” a Cracovia.
Il miracolo per la canonizzazione[modifica | modifica wikitesto]
Per la canonizzazione della beata Faustina Kowalska, la Chiesa cattolica ha ritenuto miracolosa la guarigione di padre Ronald Pytel, avvenuta nel 1995 a Baltimora.
Padre Pytel, nato a Baltimora nel gennaio 1947, era diventato parroco della locale chiesa del Santo Rosario, che era anche santuario diocesano della Divina Misericordia.
Nel 1995 gli venne diagnosticata una stenosi aortica, con calcificazione del ventricolo sinistro. Dal momento che ogni minimo sforzo gli provocava affanno, decise di operarsi il 14 giugno dello stesso anno. L’intervento, consistente nella sostituzione della valvola aortica con una protesi meccanica, sembrava riuscito, ma un mese dopo sorsero complicazioni: comparve una sindrome post-pericardiotomica, con versamento pleuro-pericardico. A quarantotto anni gli fu vietato ogni sforzo, e gli venne consigliato di lasciare l’incarico, con una previsione inoltre di pochi anni di vita.
Padre Pytel era stato fin da bambino devoto a suor Faustina Kowalska. Nella sua chiesa si celebrava, il 5 ottobre di ogni anno, nel giorno anniversario della morte di suor Faustina, una giornata di preghiera. Il 5 ottobre 1995, al momento delle preghiere per la guarigione, alcuni sacerdoti carismatici pregarono insieme a padre Pytel, tenendo sul suo capo una reliquia dell’allora beata Faustina. A un certo punto gli fecero baciare la reliquia, e il parroco cadde a terra come paralizzato. Quando si rialzò dopo qualche minuto, si sentì completamente guarito. I medici che lo visitarono successivamente considerarono inspiegabile il recupero totale e improvviso dell’efficienza fisica.
Il caso fu sottoposto alla Congregazione per le cause dei santi che, il 20 dicembre 1999, promulgò il decreto sul miracolo, confermando che la guarigione rapida, completa e duratura, non era spiegabile per la scienza[2].
La Divina Misericordia[modifica | modifica wikitesto]
La fama della sua santità crebbe insieme alla diffusione del culto alla Divina Misericordia e per le grazie ottenute tramite la sua intercessione.
Il 22 febbraio 1931 suor Faustina scriveva nel suo Diario: «La sera, stando nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido […] Gesù mi disse: “Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto la scritta: Gesù confido in te! Desidero che quest’immagine venga venerata […] nel mondo intero. Prometto che l’anima che venererà quest’immagine non perirà. […] Voglio che l’immagine […] venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua: questa domenica deve essere la festa della Misericordia.»[3]

Gesù misericordioso dipinto da Kazimierowski.
Papa Giovanni Paolo II scrisse una enciclica: Dives in Misericordia, la seconda del suo pontificato (1980), interamente dedicata alla devozione appresa dall’umile suora polacca ed è stato lui che l’ha proclamata santa, il 30 aprile 2000. In quell’occasione il Papa ha stabilito per la prima volta la Festa della Divina Misericordia, da celebrarsi ogni anno nella prima domenica dopo Pasqua.
La Coroncina alla Divina Misericordia[modifica | modifica wikitesto]
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Coroncina alla Divina Misericordia.
In una “rivelazione privata” nel 1935 Gesù avrebbe richiesto a Suor Faustina una particolare forma di preghiera detta “Coroncina alla Divina Misericordia”. La misericordia di Dio, la grazia della conversione e del perdono dei peccati, soprattutto nell’ora della morte, sarebbero stati concessi all’anima che avesse recitato la coroncina della divina misericordia[4]:«La mia misericordia avvolgerà in vita e specialmente nell’ora della morte le anime che reciteranno questa coroncina»[5].
fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Faustina_Kowalska

Basta un “Mi Piace” per aumentare la visibilità di questa pubblicazione e permettere ad altri di vederla e condividerla. Clicca su “Mi Piace”